I virus del papilloma umano (HPV, acronimo di Human Papilloma Virus) sono un insieme di virus a DNA appartenenti alla famiglia Papillomaviridae. Insieme alla Dottoressa Alessia Simeone, Medico Specialista in Ginecologia ed Ostetricia vediamo cos’è l’HPV, quali sono i sintomi, come lo si può prevenire e quale è la sua diagnosi.
Cos’è?
L’infezione da Papilloma Virus Umano (Hpv, Human Papilloma Virus) è un’infezione molto diffusa, trasmessa prevalentemente per via sessuale. Circa l’80% della popolazione sessualmente attiva contrae l’infezione almeno una volta nel corso della vita, coinvolgendo sia uomini che donne. Nella maggior parte dei casi l’infezione è temporanea e regredisce spontaneamente; in altri casi il sistema immunitario non riesce ad eliminare il virus che può essere causa di lesioni di cute e mucose, le quali se non riconosciute e trattate al momento giusto, possono evolvere in carcinoma in una piccola percentuale di casi (1%).
L’HPV non è un unico virus, ma sono state identificate circa 120 diverse tipologie (sierotipi o ceppi), alcune delle quali ritenute a “basso rischio” oncogeno che provocano tipicamente lesioni genitali a minor rischio di trasformazione maligna, e altre considerate “ad alto rischio” oncogeno poiché associate all’insorgenza di neoplasie, in particolare della cervice uterina.
Sintomi
I sintomi variano in base al sierotipo di virus infettante. Per quanto riguarda i sierotipi a basso rischio, dopo le prime fasi quasi sempre asintomatiche, l’infezione si manifesta tipicamente con la comparsa di condilomi genitali, che possono essere localizzati sui genitali esterni, all’interno della vagina, intorno o dentro l’ano e sul perineo. Queste lesioni possono essere rilevate o piatte e tendono a proliferare rapidamente, provocando prurito, fastidio o disagio.
I sierotipi ad alto rischio provocano invece modificazioni a carico delle mucose genitali (tipicamente del collo uterino), non identificabili ad occhio nudo ma apprezzabili attraverso esami specifici. Tali lesioni sono solitamente asintomatiche, mentre nelle forme più avanzate possono comparire: sanguinamenti dopo un rapporto sessuale; dolore durante il rapporto; perdite vaginali acquose o ematiche; odore sgradevole; dolore pelvico.
Diagnosi
Ad oggi, lo strumento di diagnosi e di prevenzione maggiormente efficace è il Pap-test, che si consiglia di eseguire con intervallo annuale, in quanto si stima che eseguito ad intervalli regolari sia in grado di ridurre il rischio di sviluppare un tumore cervicale di circa il 70%, consentendo di identificare precocemente anomalie cellulari.
Accanto al Pap-Test altri strumenti di diagnosi delle lesioni HPV correlate sono:
- Hpv-test, un esame in grado di riscontrare la presenza di genotipi virali ad alto rischio oncogeno a livello della cervice uterina.
- Colposcopia, un esame diagnostico di secondo livello che permette di evidenziare le lesioni sospette sul collo dell’utero su cui eseguire un prelievo bioptico.
Come prevenire
La prevenzione primaria avviene attraverso la vaccinazione, la quale ad oggi, risulta essere la via più efficace e sicura per combattere il rischio di infezione da HPV.
La trasmissione del virus si può limitare riducendo i rapporti a rischio, promiscui od occasionali e utilizzando il preservativo. Altro fattore molto importante, poi, è la cura della propria igiene personale.
Per le donne sessualmente attive è consigliato sottoporsi periodicamente alla visita ginecologica e al Pap Test, meglio se abbinato alla ricerca del DNA virale.
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